Castiglione in Teverina è un piccolo borgo della provincia di Viterbo, nel cuore della Tuscia, terra anticamente abitata dagli Etruschi. Il borgo erge fiero e discreto sopra una collina da cui si domina la valle del Tevere. Tra le sue vie scoscese e strette, è ancora possibile ascoltare il suono del vento o farsi sorprendere dalle note di una vecchia canzone che irriverente fugge via dalla finestra semichiusa di una casa abitata da chissachì..
Il borgo medievale, interamente costruito con il travertino, è un labirinto di sali e scendi, di gradini e discese che si inerpicano e circondano le antiche abitazioni strette l’una all’altra. Passeggiare tra i suoi vicoli, chinarsi lievemente per attraversare angoli nascosti e sormontati da piccoli archi, dà la sensazione di trovarsi in un passato remoto e dimenticato. Fatto di famiglie numerose, di bambini scalzi che giocano sull’uscio di casa a fare la guerra. Rimanda a un tempo perduto dove ci si stringeva attorno alla propria realtà, alle proprie giornate ripetute al ritmo incessante dell’avanzare dell’ombra e del sole. Un tempo in cui rione significava città che a sua volta significava mondo. Tutto ciò che si conosceva era lì, disteso su quattro straducole che disordinate si fanno largo su uno sperone di roccia.
E se si pensa che un luogo tale non abbia conosciuto trasformazioni epocali e avvenimenti di epica memoria, ci si sbaglia di grosso. I borghi arroccati della zona, come Castiglione in Teverina, sono una testimonianza preziosissima della vita che si è succeduta attraverso i secoli. Vedette della Storia, li chiamerei.
Sorto intorno all’anno Mille, a metà del 1300 si trasferirono a Castiglione in Teverina gli abitanti della vicina e distrutta Paterno. Divenuto feudo dei Monaldeschi della Cervara e dei Savelli nel Medioevo, venne ceduto alla nobile famiglia Farnese intorno nel 1539. Incluso entro i confini dello Stato Pontificio, venne annesso al Regno d’Italia il 18 settembre 1870. Le grotte carsiche che caratterizzano il territorio antistante il borgo, furono rifugio e nascondiglio per molti schiavi della gleba fuggiti in cerca di libertà.
Castiglione in Teverina offre il privilegio a chi attraversa le sue strade, di ricongiungersi al proprio passato perdendosi nella dolcezza di un futuro sconfinato che si staglia tutt’intorno, fino all’orizzonte.












